La scalata in Borsa delle Big Pharma

Le valutazioni degli psicologi sopra la pandemia

 





La pandemia ha drammaticamente stravolto la vita privata e lavorativa di miliardi di persone imponendo un distanziamento sociale che annulla gesti e azioni elementari, ma essenziali che appartengono alle dinamiche di una esistenza dignitosa. Gli abbracci in dimensione affettiva e gli incontri per la conclusione di affari, ad esempio, hanno dovuto aprire le porte ad un dialogo privo di una giusta empatia. In particolare le relazioni con parenti o le riunioni lavorative si sviluppano perlopiù on line attraverso strumenti di comunicazione che consentono di mantenere quella distanza utile ad arrestare la diffusione del virus. Giovani e adulti di fronte a questa realtà singolare si sono posti con l'atteggiamento di chi è consapevole che presto tali restrizioni sarebbero terminate. Tuttavia il perdurare di questa situazione di stallo sta determinando secondo psicologi e psichiatri il venir meno di quella fiducia nel futuro che inizialmente aveva prevalso negli animi delle persone. Essi registrano soprattutto negli adolescenti e nei ragazzi patologie quali obesità e depressione derivanti dall'isolamento sociale a cui la pandemia ha costretto l'intera popolazione mondiale. Gli psicologi hanno più volte lanciato questo allarme segnalando che la riapertura delle scuole avrebbe potuto arginare l'emergere di effetti per così dire collaterali a danno soprattutto delle nuove generazioni. E con questo grido hanno voluto evidenziare la necessità che la scuola permette non solo una parvenza di ripresa della vita sociale, ma anche una sacrosanta preparazione culturale che corrobora la personalità per natura debole di individui di quella fascia d'età. 



I SUGGERIMENTI DEGLI PSICOLOGI DURANTE LA FASE PANDEMICA

E' evidente che per qualsiasi governo risulta assai difficile conciliare in dimensione democratica l'imposizione delle misure restrittive con l'urgenza di dare risposte concrete alla inevitabile crisi economica. E soprattutto appare quasi impossibile dare respiro a coloro che subiscono più di altri sul piano psicologico questo atroce isolamento generato dalla pandemia. Per questa ragione psicologi e psichiatri spingono a che le scuole vengano riaperte in modo tale da offrire un ossigeno fondamentale per recuperare ad una vita più costruttiva quei giovani che dalla politica sono sempre dimenticati. Il contagio avviene in base agli studi degli scienziati non tanto a scuola quanto nei trasporti, del tutto inefficienti in Italia, che conducono gli studenti verso i rispettivi istituti. Tuttavia è impensabile che in poco tempo possa essere risolto un problema annoso e pertanto la politica ha inevitabilmente stabilito la chiusura delle scuole. Sta finalmente affermandosi l'idea che a tale problematica si risponda con dei test rapidi agli studenti prima dell'inizio delle lezioni scolastiche. Ma tale soluzione presenta ugualmente degli ostacoli logistici rappresentati ad esempio dalla capienza delle scuole e in particolare dalla loro struttura. Una scuola cioè che ospiti centinaia di studenti dovrebbe attendere attorno ai quindici minuti l'esito di un singolo test rapido e tale consapevolezza rende questa opzione non del tutto praticabile. Per intanto psicologi e psichiatri vedono aumentare casi di attacchi di panico e in generale di disturbi della personalità a cui fanno professionalmente fronte tentando di limitare i danni attraverso precisi percorsi terapeutici.